La Malattia di Ménière è una affezione dell’orecchio interno caratterizzata da vertigine, ipoacusia, acufeni e sensazione di pienezza auricolare (fullness).

Nuovi criteri di identificazione della malattia di Menière (2014)

  • Due o più episodi vertiginosi spontanei della durata da 20 minuti a 12 ore
  • Presenza di ipoacusia neurosensoriale unilaterale sulle frequenze basse/medie, documentata con audiometria, che identifichi l’orecchio affetto in almeno un’occasione prima, durante o dopo uno degli episodi vertiginosi
  • Presenza di sintomi uditivi fluttuanti (sordità, acufeni, fullness) nell’orecchio affetto
  • Esclusione di altra diagnosi vestibolare

I sintomi della Malattia di Menière

I sintomi della Malattia di Menière si manifestano a crisi secondo l’instaurarsi dell’idrope e la sua azione sulle strutture dell’orecchio interno (prima l’acufene, poi l’ipoacusia e infine la vertigine). Dopo la crisi idropica il paziente recupera il suo benessere con un andamento inverso (prima l’equilibrio, poi l’udito e infine la scomparsa dell’acufene).

La vertigine è il sintomo più stressante, si manifesta ad episodi che durano da alcuni minuti sino a diverse ore. Le vertigini sono severe e disabilitanti e sono associate a nausea e vomito. Durante gli attacchi il paziente sente che l’ambiente ruota intorno a se stesso.Dopo la crisi il paziente può, per un certo periodo di tempo, soffrire di instabilità che si instaura con i movimenti rapidi del capo e sentire un senso di sbandamento come se camminasse su un pavimento instabile. Quando la malattia progredisce, gli attacchi di vertigine diminuiscono in frequenza e severità.

Gli acufeni possono accompagnare la crisi vertiginosa o a volte precederla (aura) ma anche persistere dopo la stabilizzazione dei sintomi. La tonalità percepita è sulle frequenze basse. L’acufene può variare come caratteristiche di frequenza e intensità, quest’ultima sembra essere  direttamente proporzionale all’entità della ipoacusia.

L’ipoacusia provocata dalla malattia di Ménière è neurosensoriale cocleare ed è fluttuante. A differenza di molte altre malattie dell’orecchio interno interessa spesso le basse frequenze. L’ipoacusia permane per un periodo di tempo superiore alla vertigine ma, successivamente alla risoluzione della crisi,nelle fasi iniziali della malattia, tende a scomparire.
Questo fenomeno chiamato fluttuazione è tipico della malattia di Ménière e presenta caratteristiche note: all’inizio della malattia le fluttuazioni sono sempre molto ampie ma con il progredire del tempo diventano minori e tendono a limitarsi alle alte frequenze. Contemporaneamente alla diminuzione delle fluttuazioni dell’udito, si struttura una ipoacusia neurosensoriale permanente.

La sensazione di fullness può essere costante o apparire prima degli attacchi vertiginosi. Solitamente scompare o diminuisce dopo la crisi. Il ritmo delle crisi è variabile da paziente a paziente ma con il protrarsi della malattia i sintomi tendono a permanere. Il primo dei sintomi che di solito diventa costante è l’acufene seguito dalla ipoacusia ed infine da una sensazione persistente di instabilità.

Diagnosi della Malattia di Menière

I cardini della diagnosi della malattia di Ménière sono rappresentati da una corretta ed approfondita storia clinica, da esami strumentali come l’esame audiometrico, i potenziali evocati vestibolari miogenici (VEMPs) e la diagnostica per immagini (TC e RM). Troverete notizie utili e la possibiltà di confrontarsi con altri pazienti affetti da questa malattia visitando il sito: www.ammi-italia.it.