La laringe è suddivisa in tre parti: la glottide, la sottoglottide e il sovraglottide. La laringe glottica è quella parte che contiene le corde vocali. La laringe sopraglottica è quella parte che si trova al di sopra della glottide, la sottoglottide è la porzione della laringe sotto le corde vocali e che porta fino alla trachea.
Il cancro della laringe è un tumore che origina dai tessuti della laringe, l’organo dell’apparato respiratorio – costituito da un canale cartilagineo lungo circa 12 centimetri – che ospita le corde vocali e collega le cavità nasali e il cavo orale con la trachea. I tumori della laringe originano, nella maggior parte dei casi, dalla mucosa (epitelio) che riveste l’interno del canale. Molto più raramente, ha origine negli altri tessuti dell’organo (ghiandole, adenomi, tessuto muscolare). L’età media alla diagnosi è di 64 anni e nel 95 per cento dei casi insorge dopo i 40 anni. I tumori della laringe rappresentano la maggior parte dei tumori del distretto testa e collo.
I fattori di rischio per il tumore alla laringe (e, in generale, per tutti i tumori del cavo orale) sono il fumo di sigaretta, l’alcol e la presenza di infiammazioni croniche della gola.
I tumori della laringe glottica hanno maggiori probabilità di essere diagnosticati precocemente perché anche piccole lesioni possono produrre cambiamenti della voce facilmente identificabili da parte del paziente o da familiari; tuttavia, i pazienti con laringiti croniche legate al fumo, abituati a una voce rauca, possono essere vittima di una diagnosi tardiva. Una lesione della regione sovraglottica può avere un esordio aspecifico e subdolo caratterizzato da dolore all’orecchio (otalgia), dolore alla deglutizione (odinofagia) o comparsa di una metastasi laterocervicale quale primo segno della malattia. I tumori ad iniziale origine nella regione sottoglottica sono molto rari e possono presentarsi con segni di difficoltà respiratoria (dispnea).
La diagnosi si formula sulla base di una serie di esami a cui bisogna sottoporsi in presenza di sintomi sospetti: palpazione della gola e del collo per verificare lo stato dei linfonodi; esame interno della gola per accertare l’eventuale presenza di masse o tumefazioni; TAC RMN.
Per la diagnosi dei tumori della laringe l’esame più utile è la laringoscopia, una procedura indolore che permette di visualizzare le strutture interne della laringe per mezzo di un laringoscopio a fibre ottiche. Ogni lesione sospetta deve essere sottoposta a biopsia, col prelievo di una piccola porzione di tessuto che verrà analizzata al microscopio per accertare la presenza di eventuali cellule tumorali.
Stadiazione del tumore laringeo secondo il TNM
Tumori della glottide
- T1 Tumore limitato alla(e) corda(e) vocale(i) (può coinvolgere la commissura anteriore o quella posteriore) con normale motilità.
- T1a Lesione di una sola corda vocale.
- T1b Lesione di entrambe le corde vocali.
- T2 Il tumore si estende alla sovraglottide e/o alla sottoglottide, e/o con compromissione della mobilità delle corde vocali.
- T3 Tumore limitato alla laringe con fissazione delle corde vocali e/o invade lo spazio paraglottico e/o presenta minima erosione cartilaginea.
- T4a Il tumore invade la cartilagine tiroidea e/o si estende nei tessuti extra-laringei (es. trachea, tessuti molli del collo inclusi i muscoli estrinseci della lingua, muscoli pre-tiroidei, tiroide, esofago).
- T4b Il tumore invade lo spazio prevertebrale, ingloba la carotide o invade le strutture mediastiniche.
Tumori sopraglottici
- T1 Tumore limitato ad una sola sottosede della sovraglottide, con motilità normale delle corde vocali.
- T2 Il tumore invade la mucosa di più di una delle sottosedi adiacenti della sovraglottide o della glottide o regioni esterne alla sovraglottide (ad esempio mucosa della base della lingua, vallecola, parete mediale del seno piriforme)senza fissazione della laringe.
- T3 Tumore limitato alla laringe con fissazione della corda vocale e/o invasione di una qualsiasi delle seguenti strutture: area post-cricoidea, tessuti pre-epiglottici, spazio paraglottico, e/o minima erosione cartilaginea.
- T4a Il tumore invade la cartilagine tiroidea e/o si estende nei tessuti extra-laringei (es. trachea, tessuti molli del collo, inclusi i muscoli estrinseci della lingua, muscoli pretiroidei, tiroide o esofago).
- T4b Il tumore invade lo spazio prevertebrale, ingloba la carotide o invade le strutture mediastinicheT1 Tumore limitato alla(e) corda(e) vocale(i) (può coinvolgere la commissura anteriore o quella posteriore) con normale motilità.
Tumori sottoglottici
- T1 Tumore limitato alla sottoglottide.
- T2 Il tumore si estende a una o entrambe le corde vocali, con mobilità normale o compromessa.
- T3 Tumore limitato alla laringe con fissazione delle corde vocali.
- T4a Il tumore invade la cartilagine tiroidea e/o si estende nei tessuti extra-laringei (es. trachea, tessuti molli del collo, inclusi i muscoli estrinseci della lingua, muscoli pretiroidei, tiroide o esofago).
- T4b Il tumore invade lo spazio prevertebrale, ingloba la carotide o invade le strutture mediastiniche.
Stadiazione del coinvolgimento linfonodale
- Nx Linfonodi regionali non valutabili.
- N0 Linfonodi regionali liberi da metastasi.
- N1 Metastasi in 1 solo linfonodo omolaterale di dimensione massima uguale o inferiore a 3 cm.
- N2 Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima fra 3 e 6 cm;in più linfonodi omolaterali, nessuno dei quali abbia dimensione massima superiore a 6 cm; o in linfonodi bilaterali o controlaterali nessuno con dimensione massima superiore a 6 cm.
- N2a Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima fra 3 e 6 cm.
- N2b Metastasi in linfonodi omolaterali, nessuno dei quali abbia dimensione massima superiore a 6 cm.
- N2c Metastasi in linfonodi bilaterali o controlaterali, nessuno dei quali abbia dimensione massima superiore a 6 cm.
- N3 Metastasi in qualsiasi linfonodo di dimensione massima superiore a 6 cm
La programmazione terapeutica
La decisione di trattare chirurgicamente una neoplasia non può basarsi solo su considerazioni tecniche, ma deve tenere conto anche della storia naturale della neoplasia, delle condizioni generali del paziente e della sua capacità di accettare e superare le limitazioni funzionali ed estetiche derivanti dall’intervento chirurgico. La scelta terapeutica deve considerare le variabili legati al tumore (come istotipo, caratteristiche biologiche, localizzazione ed interessamento di sottosedi, presenza di metastasi regionale e a distanza) e legati al paziente (come età, sesso, patologie concomitanti, compliance, stato socioeconomico e alla fine la volontà del paziente). In considerazione della possibilità di metastasi linfonodali e del loro impatto prognostico sfavorevole, la programmazione deve prevedere il trattamento del complesso tumore primitivo-aree linfatiche, tenendo conto dei concetti di radicalità oncologica e della qualità della vita conseguente all’intervento chirurgico.