La perdita di sangue dal naso (anche epistassi o rinorragia) è una manifestazione che può verificarsi a tutte le età, ma è molto più frequente nei bambini e negli adulti sopra i 60 anni.
La stragrande maggioranza (circa il 90%) degli episodi di perdita di sangue dal naso è relativa alla parte anteriore delle fosse nasali (epistassi anteriore), in corrispondenza di una zona denominata locus Valsalvae.
La comparsa di perdite di sangue dal naso può essere dovuta a problematiche di tipo locale oppure di tipo generale.
Molte epistassi sono di origine traumatica; un evento abbastanza frequente è infatti la rottura dei vasi sanguigni del setto nasale, rottura che i bambini piccoli provocano con l’introduzione delle dita nel naso. Altre volte l’epistassi è causata dal soffiarsi il naso con troppo vigore. Cause traumatiche meno frequenti sono le fratture nasali, le contusioni e gli interventi di tipo chirurgico.
Un’altra causa di perdita di sangue dal naso è la prolungata esposizione ai raggi solari che provoca un’eccessiva essicazione della parte interna del naso; anche il soggiorno prolungato in ambienti eccessivamente riscaldati può provocare epistassi, a motivo dell’eccessiva deumidificazione della mucosa del naso.
L’epistassi può anche essere sintomo della presenza di una condizione di tipo patologico a livello rino-sinusale, granulomatosi di Wegener, neoplasie dei seni nasali e paranasali, polipi nasali, rinite, sindrome influenzale, sinusite, vestiboliti, ecc.
Fra le patologie di tipo generale che possono originare epistassi vi sono le cardiopatie, il diabete, le sindromi emofiliche, le epatopatie, disturbi della coagulazione, l’ipertensione arteriosa, le leucemie, le patologie renali, ecc.
Una patologia in cui si verificano frequentemente perdite di sangue dal naso è la teleangectasia emorragica ereditaria (malattia di Rendu-Osler). In altri casi le epistassi sono associate a ipovitaminosi K, ad alcolismo e all’utilizzo di farmaci anticoagulanti e di acido acetilsalicilico.
È doveroso premettere che la stragrande maggioranza delle epistassi anteriori si interrompono spontaneamente nel giro di pochi minuti e non è necessario pertanto l’intervento di un medico.
In altri casi potrebbe essere opportuno richiedere accertamenti diagnostici. Potranno essere richiesti esami quali l’endoscopia nasale, l’esame emocromocitometrico, una radiografia cranica per ricercare l’eventuale presenza di traumi oltre ad alcuni test che valutano l’efficienza della coagulazione come per esempio il tempo parziale di protromboplastina attivata (PPT) o il tempo di protrombina (PT).