I lavaggi nasali hanno davvero un’utilità per l’igiene quotidiana?
La risposta è sì ma è opportuno solo nelle situazioni in cui le cavità nasali siano occupate da secrezioni – più o meno dense – ed in presenza di patologie infiammatorie.
Il lavaggi nasali sono quindi raccomandati all’insorgere di forme infettive, come la rinosinusite.
In queste situazioni è fondamentale praticarli prima di intervenire con qualunque altra terapia: affinché i trattamenti medici e farmacologici (es. aerosol o spray cortisonici) siano efficaci, deve prima essere rimosso il muco presente nelle cavità nasali.
Metodo da usare:
La tecnica migliore è quella che utilizza un contenitore in grado di raggiungere più facilmente i seni nasali e paranasali, come una bottiglia con beccuccio o una siringa.
Tipologia della soluzione da utilizzare:
possono essere utilizzate sospensioni con diverse concentrazioni e componenti.
Diversi studi hanno testato l’efficacia dell’irrigazione attraverso soluzioni saline ipertoniche (ossia con una concentrazione salina è tra il 2 ed il 7%): si è osservato nella respirazione, una maggiore efficacia nel trattare le riniti allergiche nei bambini e un miglioramento delle condizioni di pazienti affetti da sinusite cronica.
Questi benefici sono dovuti al fatto che nelle soluzioni ipertoniche il sale svolge un ruolo osmotico: richiamando l’acqua, sgonfia i turbinati e facilita una blanda decongestione, tra l’altro senza alcun effetto collaterale.
E’ infine opportuna una raccomandazione: come indicato anche dalla U.S Food and Drug Administration, è da evitare l’utilizzo per i lavaggi nasali dell’acqua del rubinetto non filtrata, in quanto i batteri presenti potrebbero causare infezioni nelle cavità nasali.