Le neoplasie delle ghiandole salivari interessano prevalentemente la parotide, meno la ghiandola sottomandibolare, ancor meno le altre.
La forma più frequente è il cosiddetto tumore misto o adenoma pleomorfo .
E’ un tumore ad evoluzione molto lenta che si accresce fino a raggiungere dimensioni cospicue, non è maligno.
Nelle fasi iniziali si presenta come un rigonfiamento ovale della guancia di piccole dimensioni e di consistenza dura, non è dolente nè sembra aderire alla pelle o alla ghiandola stessa. Di solito esso è localizzato negli strati superficiali della parotide e quindi diventa presto evidente all’ispezione. ( foto 1)
I tumori delle ghiandole salivari sono rari, con un incidenza approssimativa di 3.0 casi per 100,000 individui ogni anno. I tumori salivari maligni rappresentano il 3%-5% di tutti i tumori della testa e del collo. La maggior parte dei pazienti colpiti da tale patologia ha all’incirca un’età compresa tra i 60 e i 70 anni.
CLASSIFICAZIONE TUMORI DELLE GHIANDOLE SALIVARI
Tumori benigni
- Adenoma pleomorfo (Tumore misto)
- Tumore di Warthin (Cistoadenolinfoma)
- Adenomi monomorfi
- Mioepitelioma
Tumori maligni
- Carcinoma mucoepidermoide
- Carcinoma adenoidocistico (Cilindroma)
- Carcinoma a cellule aciniche
Tumore delle ghiandole salivari: come si manifesta
I tumori delle ghiandole salivari si presentano con una tumefazione senza sintomi importanti a crescita lenta. La tumefazione sembra in genere mobile e ricoperta da pelle normale. Non è raro l’aumento delle dimensioni nel corso dei mesi.
Cosa fare con il tumore delle ghiandole salivari?
È opportuno rivolgersi inizialmente al medico curante il quale può decidere di sottoporre il paziente ad una visita specialistica otorino. Dopo un attento esame obiettivo ORL completo, con attenta valutazione della sede della lesione e delle dimensioni si può procedere ad una fase diagnostica strumentale caratterizzata da una semplice ecografia delle ghiandole salivari o, per avere maggiori dettagli , da un esame TC o una RMN con e senza mezzo di contrasto. In alcuni casi sospetti di malignità è opportuno procedere ad un agoaspirato della lesione con esame citologico.
TRATTAMENTO
I tumori delle ghiandole salivari trovano nella chirurgia il principale trattamento.
PAROTIDECTOMIA PARZIALE E TOTALE
Si tratta dell’intervento di asportazione dei tumori della ghiandola parotide: si definisce parziale quando si lascia in sede un porzione della ghiandola, si definisce invece totale quando si asporta la ghiandola nella sua totalità.
L’intervento, che viene realizzato in anestesia generale, prevede un’incisione di tipo estetico, condotta inizialmente davanti al padiglione auricolare per poi proseguire dietro l’orecchio terminando in corrispondenza dell’attaccatura dei capelli (incisione da lifting facciale). In alcuni casi si rende necessaria una estensione del taglio in basso, nel collo (incisione secondo Redon).
Un momento fondamentale della chirurgia parotidea è rappresentato dalla ricerca del nervo faciale (deputato all’innervazione dei muscoli mimici del volto) il quale deve essere isolato in corrispondenza del suo emergere dal cranio e seguito in maniera meticolosa in tutte le sue diramazioni affinché il tumore possa essere completamente asportato senza danni a carico del nervo faciale.
In caso di tumori maligni, tuttavia, può essere necessario il sacrificio del nervo se infiltrato dalla malattia. In questa condizione possono essere utili tecniche microchirugiche ricostruttive del nervo.
Al termine dell’intervento viene posizionato un drenaggio che permette di raccogliere ed evacuare il siero ed il sangue dalla ferita. La dimissione del paziente avviene in funzione del momento in cui viene rimosso il drenaggio, all’incirca dai 3 ai 5 giorni dopo l’operazione.
Nonostante la meticolosità della chirurgia sono possibili alcune complicanze post-operatorie:
Stupor del nervo faciale, ovvero una riduzione del movimento facciale dopo l’intervento, una condizione transitoria nella maggior parte dei casi causata da un intorpidimento o “stupor” del nervo per lo stress chirurgico.
Ipoestesia del padiglione auricolare, una complicanza causata dai traumi chirurgici a carico del nervo grande auricolare.